Come scegliere una carta di credito revolving

La carta di credito revolving rappresenta realmente una riserva di denaro per sostenere le spese senza fare ricorso ai normali prestiti? In questo articolo sono riportate alcune delle caratteristiche delle carte di credito revolving attualmente presenti sul mercato italiano ed internazionale.

Indice articolo

Esempi di carte con possibilità di pagamento rateale

Condizioni economiche e commissioni Visa Classic Banca Sella Carta Nova Compass Easy dB Comfort
 
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Quota annua 41€/anno 0.00€ 0.00€ 0.00€
Plafond 1300€ 3000€ 1500€ 2000€
TAN 14.30% 16.92% 21.40% 11.40%
TAEG max 27,64% 18,30% max 23.63% 13.47%
Copertura Assicurativa Inclusa - Condizioni di Assicurazione - - -
Impresa Assicuratrice CHUBB European Group Limited - - -

I dati riportati in tabella sono stati rilevati 29/11/2023 dai siti ufficiali di Banca Sella, Findomestic, Compass e Deutsche Bank.

Che cos’è?

La carta di credito con fido è una particolare tipologia di carta di credito che consente al titolare di rimborsare a rate il saldo di fine mese.

Infatti, in base alla modalità di restituzione della spesa effettuata mediante card, possiamo distinguere le carte di credito in:

  • Classiche dette generalmente a saldo: se l’importo è addebitato sul conto corrente collegato alla card interamente nella mensilità successiva;
  • Revolving: se le somme spese e/o prelevate sono rimborsate a rate.

A questa seconda tipologia, da qualche anno, si sono aggiunte le carte optional revolving. L’opzione consiste nella possibilità di poter scegliere il tipo di rateizzazione che si vuole ‘seguire’, ovvero se con l’applicazione di un importo “fisso” calcolato su scaglioni di importi, oppure se con l’applicazione di un tasso di interesse contrattuale.

Riassumendo, il pagamento scaglionato in rate, con applicazione di un tasso di interesse è la caratteristica principale che ci permette di distinguere una carta di credito con funzione rateale o revolving. Questa tipologia di carta quindi da accesso a dei veri e propri servizi di finanziamento (vedi anche EspertoPrestiti.com).

Come funziona?

L’emittente, dopo una valutazione reddituale del richiedente, mette a disposizione dello stesso una linea di fido, ovvero un importo che può essere speso fino al suo esaurimento con uno o più acquisti effettuati nell’arco di giorni o di mesi. Il cliente potrà quindi scegliere se e come utilizzare tale somma: l’eventuale spesa effettuata, maggiorata degli interessi applicati, verrà rimborsata in comode rate!

L’istituto solitamente richiede un importo minimo per rata, che il cliente può incrementare a piacimento, fino a pagare interamente il saldo.

I versamenti mensili hanno una duplice finalità: servono a pagare gli interessi all’emittente ed a ricostituire il plafond del cliente. Bisogna considerare che la ricostituzione del plafond avverrà con la sola quota capitale restituita. Ad esempio se si ha un plafond residuo di 500 euro e la rata pagata è di 100 euro, dove 80 euro è la quota capitale e 20 euro quella degli interessi, il plafond residuo salirà a 580 euro.

È bene specificare che il richiedente corrisponderà interessi all’istituto solo in caso di utilizzo del plafond. Esistono poi anche delle situazioni ibride tra cui:

  • le carte che prevedono l’applicazione di un tasso di interesse solo al di sotto di una certa soglia ( un esempio in tal senso per anni è stata la Zerus di Agos) mentre al di sopra si possono avere rate senza interessi;
  • le carte di credito multifunzione che associano alla possibile funzione di rimborso a saldo anche quella revolving, lasciando la scelta al titolare: per sola operazione, per un certo ammontare della spesa, per l’intero importo.

A cosa serve?

La carta revolving consente di compiere tutte quelle operazioni previste per la carta di credito, ovvero:

  • Acquistare online e nei negozi convenzionati muniti di POS
  • Prelevare denaro

Alcune carte tuttavia limitano la funzione revolving al solo acquisto non prevedendo anche la possibilità di prelievo, mentre altre consentono di ‘splittare’ una somma da carta a conto corrente rendendolo immediatamente disponibile (come ad esempio quelle Compass).

L’unica differenza, come più volte evidenziato, è la modalità di rimborso rateale del saldo.

Come richiederla?

Una carta revolving può essere emessa dalle banche e dagli istituti finanziari . In particolare l’ emittente potrà decidere se concedere o meno la card e quantificherà l’ammontare di moneta disponibile in relazione all’affidabilità reddituale del richiedente.

In alcuni casi il rilascio della carta è condizionato da requisiti specifici (come ad esempio essere titolari di un conto corrente presso la stessa società che funge da collocatore, il che si verifica con quelle richieste dalle banche direttamente). In altri casi la richiesta può essere fatta a una società finanziaria. Negli anni un esempio classico lo abbiamo quasi sempre incontrato con società come Agos e Fiditalia, oppure Compass e Findomestic che hanno mantenuto questo approccio anche dopo il passaggio allo stato di “banca”.

Infine troviamo American Express che riassume la funzione di circuito ed emittente ed accetta la richiesta diretta. Tra gli esempi di carta revolving proposti da Amex si segnalano la Carta Explora e la Blu American Express che tra l’altro sono multifunzione permettendo di scegliere tra l’opzione a saldo o la rateizzazione.

Le procedure per richiedere le carte sono condizionate dal soggetto al quale ci si rivolge: se facciamo la richiesta tramite banca, a meno che non sia prevista un’opzione attraverso l’internet banking, la domanda va fatta con la compilazione del modulo apposito e consegna allo sportello bancario. Le procedura diretta con American Express prevede invece l’invio della richiesta online che potrà essere iniziata anche tramite call center. Per alcune finanziarie il rilascio avviene contestualmente alla concessione di un finanziamento, ecc.

Come scegliere la carta revolving ?

Gli elementi da valutare per scegliere in modo adeguato la carta revolving migliore sono:

  • T.A.N. Il Tasso Annuo Nominale, denominato anche interesse puro. In questo indice non sono considerati i costi commissionali, e pertanto il TAN non corrisponde al reale costo del finanziamento.
  • T.A.E.G. È il Tasso Annuo Effettivo Globale che, al contrario del precedente, da un’indicazione più affidabile sul reale costo del prestito. Infatti sono conteggiate ad esempio le spese di:
    • istruttoria
    • assicurative
    • dell’attività di mediazione
    Tuttavia risultano escluse anche dal TAEG alcune importanti voci di spesa, come ad esempio:
    • commissioni per inadempimento
    • spese di massimo scoperto
    • costi per il trasferimento fondi
  • Spese Fisse. Rappresentano quei costi che non dipendono dall’utilizzo effettivo dello strumento. Fa parte di tale categoria ad esempio la quota associativa annuale.
  • T.E.G.M. Il Tasso effettivo globale medio, introdotto nel 2011, permette di individuare in modo più diretto il costo complessivo ai fini della valutazione della soglia di usura. Questo viene pubblicato periodicamente dalla Banca d’Italia, quindi se una carta ha condizioni molto vicine al valore del TEGM indicato ha sicuramente condizioni piuttosto onerose.