Meglio un conto corrente bancario o postale: principali differenze

Quando ci si avvicina all’offerta dei servizi di Bancoposta è sempre bene specificare che, per quanto riguarda i prodotti che assolvono le funzioni dei conti correnti “bancari” si tratta in realtà di conti correnti “postali”, una distinzione che non rimane solo sul piano della semantica, portando con sé alcune conseguenze che non vanno ignorate.

Perché si parla di conto corrente postale?

Sostanzialmente non è sbagliato asserire che si tratta di un conto corrente postale perché emesso e gestito dalle Poste Italiane, ma da un punto di vista tecnico questo aspetto va tenuto in debita considerazione. Infatti le banche, per poter offrire servizi finanziari di qualsiasi tipo, devono aderire al FITD e devono dimostrare una certa solidità finanziaria, attraverso l’accantonamento di apposite riserve (tra l’altro rese ancora più consistenti in seguito agli ultimi provvedimenti Ue). Tutto ciò porta come primo possibile vantaggio dei clienti la copertura, in caso di default della banca, delle giacenze sui conti (correnti e deposito) fino a 100 mila euro.

Con le poste questa forma di tutela non c’è. Se ci si domanda la ragione, è da presumere senza allontanarsi troppo dal vero, che l’eccezione sia dovuto al fatto che effettivamente bancoposta non è una banca, non avendone la struttura ed essendo una sezione delle poste che rimane comunque a maggiore partecipazione statale. Quindi quale sarebbe la “tutela dei clienti”: in pratica è da ricondurre alla “reputazione” più che alla sfera economica.

Le caratteristiche del conto corrente postale?

Da un punto di vista pratico difficilmente un titolare di un conto corrente postale si rende conto delle differenze rispetto ad un conto corrente bancario, essendo dotato di Iban e di tutti i servizi o prodotti collegati per poterlo sfruttare pienamente. Tuttavia sembrerà curioso, ma ad esempio gli assegni postali non vengono accettati da molti esercenti, e le stesse poste non li accettano per fare versamenti sui libretti postali, accettando invece assegni bancari.

Inoltre il postamat (e c’è un motivo se si chiama così e non “bancomat”) funziona su un circuito parallelo a quello sfruttato dalle carte di debito delle banche. Infine, per quanto riguarda i servizi come i finanziamenti, fidi, ecc, questi vedono Bancoposta come collocatore, mentre i titolari del servizio sono altre banche (come Deutsche bank) o finanziarie (come Compass). Gli stessi discorsi valgono anche per le versioni di conto corrente postale online.