Postepay Evolution Business: le condizioni per chi ha la partita Iva

La categoria delle prepagate con iban destinate alle aziende sta diventando sempre più ampia. Tra le varie alternative troviamo anche la Postepay Evolution Business.

Trovare una carta aziendale, che in più offra un servizio di integrazione pensato per la contabilità, con conseguente semplificazione burocratica, oggi è diventato molto semplice. Tuttavia tra tantissime scelte si può cadere in confusione, a meno che non si abbiano chiari gli obiettivi ed i servizi di cui si ha effettivamente bisogno. Vediamo ciò che ha da offrire la Postepay Evolution Business, ovvero la carta prepagata con Iban dedicata al “mondo degli affari” da parte di Poste Italiane.

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data: 17 aprile 2019)

Cosa fare per ottenere la carta

Per richiedere la Postepay Evolution non si deve avere un conto corrente (né con Poste Italiane e nemmeno con una banca). La richiesta non può essere fatta con canali telematici, ma bisogna recarsi di persona all’ufficio postale con tutta la documentazione che attesta la titolarità della partita Iva (che è una condizione obbligatoria). Via web (tramite il servizio ‘prenota ticket’) si può invece prenotare il ticket per la fila in ufficio postale così’ da ridurre i tempi di attesa prima di essere seguiti da un operatore. Il pagamento del costo di emissione va fatto in modo contestuale alla richiesta.

Quali sono le principali caratteristiche

Come noto nelle offerte di Poste Italiane troviamo sia la Postepay Evolution dedicata alla clientela retail che la versione Business. Detto questo al di là del nome i due prodotti hanno in comune poche caratteristiche, proprio perché nella versione Business si è pensato alle necessità che possono avere i lavoratori autonomi, i liberi professionisti e coloro che hanno partita Iva. Se invece si vuole un prodotto che rientri ancor più nella categoria aziendale in senso stretto (ad esempio con le corporate card pensate per srl e spa) allora si dovrà guardare nell’offerta apposita costituita nel particolare dalla Postepay denominata Impresa o ed appunto da quella Corporate.

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data: 17 aprile 2019)

Tornando alla Postepay Evolution Business, vediamo che si tratta sempre di una carta ricaricabile dotata di Iban, con un plafond molto più ampio rispetto alla versione per privati. In più è abbinabile con il servizio Tandem Mobile Pos oppure con quello del Pos Fisico. Non solo, in promozione con il servizio Tandem Pos si ottiene l’azzeramento del canone della Postepay, per le richieste effettuate fino a fine 2019. (approfondimenti: Recensione Pos Bancoposta)

Come operatività ci troviamo davanti a una carta che permette anche di fare bonifici, postagiro e pagare le imposte, come ad esempio gli F24. Tuttavia non tutti i costi sono assorbiti nel costo del canone mensile, che riguarda principalmente la tenuta e la gestione della “carta”. Tra i costi poi andranno considerati sia quelli fissi che quelli variabili. Vediamo tutto nel particolare.

I costi legati al possesso della carta

Qui abbiamo i costi di emissione, il costo relativo al canone mensile e i costi di sostituzione in caso di furto o smarrimento, che rispettivamente sono:

  • emissione: 10€;
  • canone mensile: 5€ (il primo anno il canone mensile si dimezza);
  • sostituzione: 10€ (N.B il blocco della carta non prevede costi).

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data: 17 aprile 2019)

I costi legati all’uso della carta

Tra i costi ci sono quelli legati alle singole operazioni non comprese nel canone, e poi si devono aggiungere i costi di ricarica (non applicati in caso di bonifico in entrata). Nella tabella riportiamo i vari costi che si vanno ad aggiungere al canone e che logicamente si sostengono solo se si fanno le operazioni alle quali sono imputabili:

  • costo di ricarica: con Pos postale: 1€; con ATM Postamat: con carte Postamat 1€ o con carte PagoBancomat 2€; sul sito www poste it, o su www postepay it: 1€; con conto corrente BPM: 2€; con ATM Postamat usando carte circuito Visa o Mastercard: 3€;
  • costo per i prelievi: Pos uffici postali: 1€; con ATM Postamat: gratis; con ATM in Italia o all’estero se in euro non Postamat: 2€; con ATM extra Ue: 5€ + tasso di cambio 1,5%;
  • pagamenti: gratis in euro; 1,5% di commissione di cambio valuta se non euro;
  • bonifici (zona sepa): da canali telematici (come pc, app poste): 1€, con operatore in ufficio postale: 3,5€;
  • bollettini postali: 1€;
  • tassa bollo auto: 1€;
  • addebiti ricorrenti (SDD): 0,40€;
  • F24: online con registrazione sul sito Poste Italiane; da ufficio postale tramite Pos.

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data: 17 aprile 2019)

Al di là dei costi vanno poi considerati sia i limiti di utilizzo che quelli di ricarica (il plafond di 200 mila euro è relativo all’importo massimo ricaricabile in un anno).

  • Limite ricarica: annuale 200.000€, mensile: n.p.; al giorno: 3.000€ per ricarica con carta di pagamento, con un massimo di 2 operazioni.
    N.B. In caso di accredito con bonifico il limite coincide con il plafond disponibile sulla carta
  • Limite di prelievo: al giorno: 600€, al mese: 2.500€
    N.B. Se si preleva con Pos da ufficio postale il limite coincide con il plafond disponibile sulla carta stessa
  • Limite per acquisti: al giorno: 3.500€, al mese: 10.000€
    N.B. Acquisti con Paypass hanno un limite di 100 euro al giorno.

Limiti

Concludiamo con i limiti applicati sui trasferimenti di denaro, per i quali bisogna fare un distinguo sia a seconda del canale usato (ufficio postale, internet banking oppure app) che in funzione della modalità (ovvero P2P oppure bonifico):

  • bonifici o postagiro: per singola disposizione 15.000€ da ufficio postale o da internet banking; per singola operazione (da app): 5.000€
  • P2P: massimo 200€ ad operazione; massimo 10 operazioni al giorno
    N.B. si paga una commissione di 1€ (in promozione gratis fino al 31 dicembre 2019) per importi eccedenti 25€

(Fonte: sito ufficiale Poste Italiane – Data: 17 aprile 2019)