Carta di credito bitcoin: un’alternativa alle carte tradizionali?

La criptometa si sta affermando in numerosi Paesi nel mondo. A Vancouver è stato installato un Atm con il quale fare transazioni con bitcoin e alcuni paesi come la Cina e la Russia, stanno puntando sulla criptometa e sulla possibilità di parificarla alla valuta legale, incrementandone l’uso per fare acquisti.

Da qui la crescita di negozi che si sono detti disponibili ad accettare i pagamenti con i bitcoin, che al momento sono una delle forme di criptomoneta più affermate. In questa situazione era quasi inevitabile che una società specializzata nei sistemi di pagamento si organizzasse per poter creare una carta di credito con cui comprare usando bitcoin. La prima società ad averlo fatto è la TenX una società di Singapore.

Come funziona

La carta di credito bitcoin funziona in modo molto semplice. Collegando la carta a un deposito di bitcoin è infatti possibile fare i pagamenti convertendo il controvalore della moneta elettronica in una valuta a scelta tra euro, dollaro o Yen (come valute principali). Ad oggi quelle proposte dalla TenX sono in tutto 8, ma la società sta lavorando per la loro ulteriore implementazione. Ovviamente si deve scegliere in origine il tipo di valuta che la carta potrà utilizzare e ciò permette di fare il pagamento semplicemente usando il circuito Visa. Proprio per questo non è necessario quindi pagare solo in un negozio che sia associato o convenzionato con il sistema che permette la gestione dei pagamenti in bitcoin.

Approfondimento: Bancomat all’estero.

Costi e limiti

Le informazioni legate a questa particolare credit card non sono ancora molte, ma tra queste c’è la presenza di un tasso di conversione. Questo tasso sarebbe a carico del venditore e al momento rappresenterebbe una fee piuttosto salata: il 2% del valore convertito. Il calcolo è semplice: se si devono pagare prodotti per un costo di 100 dollari, allora dando la carta al venditore, il sistema, ovvero la società che gestisce la card, provvederà a fare la conversione di bitcoin per un controvalore di 100 dollari (applicando a sua volta il tasso di cambio corrente), mentre il venditore dovrebbe ottenere un pagamento di 98 dollari (100 dollari meno 2 dollari di commissione a suo carico). Fin qui il sistema funziona in modo abbastanza simile alle normali carte di credito.

Tuttavia questa commissione non annulla il costo di conversione che deve subire anche chi converte bitcoin in una delle valute accettate. Questo aspetto viene mitigato soprattutto nel caso di uso in Paesi con valute differenti. Una delle ragioni che ha portato alla nascita e poi all’affermazione dei bitcoin è infatti la mancanza di elevati costi di conversione, aspetto che rende spesso eccessivamente salati i cambi di valuta con pagamenti internazionali, usando le tradizionali valute legali. Con la carta della TenX al momento il limite di spesa all’anno sarebbe piuttosto ridotto, essendo stato fissato a 2 mila dollari.

Conclusioni

Questa carta di credito con bitcoin (in realtà supporta altri tipi di criptovaluta) non è il solo tentativo di una carta di pagamento che usa questo tipo di funzionamento. Tra le soluzioni già affermate, che non funzionano come una carta di credito ma come una carta prepagata, troviamo ad esempio la Wirex card. Tuttavia quando si tratta di una carta di credito il discorso cambia, infatti in un passato più o meno recente ci sono stati vari tentativi di far affermare vere e proprie carte di credito da usare per pagare con bitcoin o criptovalute, ma che hanno sempre fallito.

Al momento, rispetto alle versioni precedenti i numeri sembrerebbero trovarsi dalla parte della scelta della TenX che vanta oltre 10 mila richieste di prenotazione delle carte. Tuttavia tutti i fallimenti dei tempi precedenti sembrerebbero coadiuvare quanti sostengono che una carta di credito con bitcoin non costituisca effettivamente una reale necessità. Poca concorrenza tra varie soluzioni con le stesse offerte, potrebbero causare dei limiti sull’aspetto dei costi e sul superamento dei limiti collegati al sistema.