Carte di credito e Carta di debito: similitudini e differenza

La carta di debito e la carta di credito, così come le carte prepagate (che rappresentano una sorta di via di mezzo), sono tutti metodi di pagamento elettronici. Compagni oramai insostituibili per la gestione delle spese e dei pagamenti ed, in taluni casi, anche per gli incassi. Ma al di là di questo le differenze sono molto marcate.

Partiamo subito con il sottolineare che domandarsi se sia meglio il bancomat o la carta di credito non è del tutto appropriato. Sono strumenti di pagamento che nascono infatti per assolvere delle funzioni differenti atte a consentire una gestione funzionale delle proprie spese e per questo non andrebbero visti come dei veri e propri antagonisti.

Differenze

La carta di debito detta nell’uso comune anche bancomat permette di effettuare pagamenti solo sulla base dell’effettiva disponibilità che si ha sul conto corrente. Non può sostenersi senza un conto corrente di appoggio, e serve per poter gestire con più facilità la componente dei pagamenti. In modo molto semplicistico con il bancomat “spendo” immediatamente quanto possiedo sul mio conto entro un massimale che può essere stato stabilito a monte dalla mia banca. Quindi nella scelta devo considerare anche il limite massimo (giornaliero e mensile), e fare attenzione agli importi indicati per ciascun circuito sul quale il bancomat risulta abilitato.

La carta di credito invece permette di accedere ad una linea di credito aggiuntiva, per cui permette di effettuare gli acquisti fino al raggiungimento del limite massimo (fido) di cui è stato dotato il suo plafond.

A livello dei costi le differenze sono sostanziose: il debit card è ormai per lo più rilasciato gratuitamente, o comunque prevede un canone annuo molto basso. Se si desidera però un bancomat più evoluto (come ad esempio quelli che permettono di fare anche i versamenti tramite ATM), di tipo internazionale (abilitato sul circuito Maestro) e magari in grado di consentire gli acquisti online si dovrà essere disposti a pagare anche un canone un po’ più alto. Si inseriscono in questa gamma ad esempio la carta di debito internazionale MyPay Unicredit e la Mondocard Mps.

La carta di credito invece ha costi di gestione annua che possono andare da zero a diverse centinaia di euro. La media di spese si aggira sui 30 euro annui. Non mancano situazioni intermedie, dove il canone è presente ma al raggiungimento di determinate soglie di spesa viene azzerato.

Non costituisce più una vera e propria differenza invece la possibilità di poter effettuare acquisti online, dato che numerosi bancomat, come accennato prima, di ultima generazione offrono questo tipo di possibilità.

Infine, la carta di debito difficilmente è nominativa, mentre questo requisito è obbligatorio per la carta di credito, limitandone perciò l’uso al suo titolare. La debit card non prevede praticamente mai servizi aggiuntivi (di assistenza o coperture assicurative) che invece sono entrate quasi di prassi nella maggior parte delle carte di credito.

La differenza dei rispettivi circuiti e le relative conseguenze tra carta di debito e carta di credito

Specialmente quando si ha la necessità di utilizzare il proprio mezzo di pagamento all’estero, il possesso della carta di debito o redito fa una grande differenza. La prima , solo nel caso in cui funzioni sul circuito Cirrus Maestro sarà possibile effettuare i prelievi e i pagamenti quasi in tutto il mondo, mentre con Pagobancomat e si è molto limitati (quest’ultima funziona in numerosi paesi europei, ma non oltre). Invece le carte di credito, sia che siano sul circuito Visa, Mastercard, Dinners o American Express sono accettate praticamente in tutto il mondo.

Requisiti necessari e modalità di richiesta

Tra bancomat e carta di credito la differenza diventa molto più netta quando si vanno a considerare i requisiti necessari per richiederle. Per ottenere un bancomat è infatti sempre necessario avere un conto corrente. Questi nella maggioranza dei casi prevedono l’apertura del conto proprio con “obbligo” di rilascio del bancomat (quando sia apre il conto si ha il contestuale invio della carta di debito). Detto questo al di là della titolarità del conto corrente non si hanno bisogno di altri requisiti.

Con la carta di credito è possibile avere maggiore libertà nella scelta delle società a cui rivolgersi: per fare un esempio posso avere il conto presso una qualsiasi banca e richiedere la carta di credito American Express direttamente con la Amex. C’è sempre la possibilità di procedere alla richiesta direttamente tramite la banca che funge da intermediario, stabilendo condizioni differenti, in virtù degli accordi attivi, ma comunque sempre riportati nel foglio informativo. Tuttavia i requisiti minimi sono molto più specifici, ad esempio può essere richiesto:

  • il raggiungimento di un certo reddito annuale;
  • l’accredito dello stipendio sul conto dove si richiede la carta di credito;
  • un’anzianità minima dall’apertura del conto, ecc.

In sintesi: meglio la carta di credito?

Non si può dare un giudizio netto a monte senza considerare il tipo di utilizzo che si dovrà fare. Proviamo perciò a descrivere alcune situazioni ‘standard’ evidenziando la scelta sulla carta più adeguata:

  • Se mi serve un sistema per prelevare spesso dei contanti da un Atm la carta di credito diventa una soluzione eccessivamente costosa, a causa delle commissioni di anticipo contante.
  • Se ho bisogno di sostenere spese da non decurtare subito dalla disponibilità del conto corrente allora è il bancomat che non rappresenta la soluzione ideale.
  • Se si ha bisogno di una carta di pagamento che abbracci entrambe le possibilità allora è possibile prendere in esame una ‘multifunzione’ bancomat più carta di credito (che però non tutte le banche hanno nella loro offerta) oppure richiedere un bancomat gratis da affiancare con una carta di credito con canone basso o azzerabile.
  • Se la carta di credito ha costi di gestione annua, bassi o nulli, e viene utilizzata in modo intelligente, rappresenta sempre la soluzione più completa, tra i metodi di pagamento, al pari delle carte conto (le carte dotate di Iban).
  • Se infine non ho particolari necessità legati all’uso dei contanti, ed anzi preferisco avere le spese effettuate sempre controllabili, magari tramite l’uso di un’app o con accesso all’estratto conto provvisorio per controllare gli ultimi movimenti, è ancora un volta la carta di credito ad essere la scelta preferibile.

Inoltre con la funzione revolving di cui sono dotate alcune carte di credito, si ha anche la possibilità di distribuire importi di spesa rilevanti nel corso del tempo, tramite il pagamento di rate di importo basso (alcune carte revolving offrono anche la possibilità di rimborso rateale a tasso zero).