V-Pay carta a tecnologia Chip & Pin

V-Pay è la carta di debito e di prelievo creata da Visa Europe pensata in un’ottica completamente Europea e basata sulla tecnologia Chip&Pin secondo lo standard EMV. In base alle più recenti evoluzioni tecnologiche può essere dotata anche di tecnologia contactless oltre che essere usata per fare acquisti online se è previsto questo metodo di pagamento sull’e commerce del venditore.

È spesso indicata come carta di debito internazionale anche se in realtà si tratta di una carta di debito ampiamente accettata in Europa (ad eccezione di alcune tipologie di pagamento), mentre al di fuori del confini europei ci possono essere delle limitazioni.

Per conoscere le zone (nazioni) in cui è accettata si può consultare l’apposita pagina del sito ufficiale Visa dove verranno anche indicate eventuali limitazioni ‘funzionali’. Per esempio al 24 agosto 2020 in Israele può esserne limitata l’accettazione per i pagamenti (non per i prelievi) mentre in Francia non la si può usare per i pedaggi delle autostrade.

Quali sono i vantaggi per il titolare?

Una maggiore sicurezza grazie all’utilizzo della nuova tecnologia chip&pin (e contactless) che va a sostituire la vecchia “banda magnetica”, ma soprattutto la possibilità di poter contare generalmente su un ‘doppio circuito’. Questo perché le carte V-Pay emesse in Italia normalmente funzionano sia sul circuito Bancomat e Pagobancomat, che su quello V Pay. Come conseguenze troviamo la possibilità di avere un doppio ‘massimale’ di spesa, uno dedicato al circuito Bancomat e Pagobancomat e uno per quello V Pay (i vari massimali devono essere ben specificati nel foglio informativo).

Di conseguenza è possibile ‘dividere’ spese e prelievi su ciascun circuito scegliendo di volta in volta sul Pos in caso di acquisto o sullo schermo dell’Atm in caso di prelievo.

Che cosa permette di fare?

Se si ha una carta V Pay è possibile:

  • fare acquisti presso gli esercenti che espongono il logo Pagobancomat (in Italia) e il marchio V PAY (in Italia e in Europa o nei casi particolari come Israele);
  • fare prelievi presso gli Atm delle banche sia sul circuito domestico che su quello Visa (con V Pay si può prelevare anche sui Postamat);
  • effettuare i pagamenti self-service presso gli Atm e i pedaggi autostradali (in Italia non ci sono limiti con FASTPay ma prima di andare all’estero è consigliato controllare che per quel Paese non ci siano delle restrizioni, altrimenti si deve usare un sistema alternativo);
  • utilizzare il servizio di sms alerting (se lo prevede la banca emittente) che tiene la traccia dell’uso della carta di debito;
  • versare il contante e gli assegni presso gli Atm evoluti che prevedono questo tipo di servizio.

Come si ottiene e si richiede?

Le carte di debito V Pay devono essere collegate ai conti correnti. Quindi possono essere richieste solo alle banche che ne prevedono l’emissione e presso le quali si ha (o si decide di aprire) un conto corrente che ne supporti l’uso (per esempio alcuni conti ‘particolari’ come i conti base non prevedono in genere carte di debito ‘internazionali’).

Con alcuni istituti di credito vengono emesse in modo automatico, mentre con altre banche vanno richieste a parte in sostituzione alla carta di debito di base (la differenza in genere è sul circuito, essendo quelle di base funzionanti solo in Italia via Bancomat e Pagobancomat). La richiesta va quindi fatta seguendo le modalità e le procedure che ogni banca prevede. A riguardo può essere prevista la richiesta online, oppure ci si deve recare in filiale.

Limiti e costi

Tanto per la politica applicata sui costi che per quella prevista per i limiti di utilizzo bisogna riferirsi a quanto disposto dalla propria banca. A riguardo è sufficiente consultare il foglio informativo. Non c’è infatti una scelta univoca, poiché alcuni istituti di credito la offrono gratuitamente (in alternativa il canone può essere compreso in quello della gestione del conto) mentre altre possono prevedere un contributo che può essere mensile o annuale.

Ai costi di gestione vanno poi aggiunti quelli di utilizzo, come le commissioni previste sui prelievi e il tasso di cambio se si preleva o acquista in valuta differente dall’euro. Anche in questo caso bisogna sempre leggere attentamente il foglio informativo della propria banca (se non ci sono dettagli all’interno del foglio del conto corrente bisogna consultare il foglio informativo dedicato).

Alcuni esempi

Di seguito si riportano alcune tra le banche che attualmente offrono la soluzione VPay (Fonti: sito ufficiale Unicredit/Banca Carige/Bper – Data: 24 agosto 2020):

  • Unicredit con la Carta di debito internazionale V PAY che abbina il circuito Bancomat al circuito V-Pay. Questa card è compatibile anche con i sistemi di pagamento ‘digitali’ più comuni quali Samsung Pay, Google Pay ed Apple Pay. Ha un costo di emissione di 6 euro e uno annuale di 20 euro. Se si è già clienti aderenti al servizio di Banca Multicanale è possibile procedere alla richiesta anche online dalla propria area personale;
  • CarigeCash Europa Vpay: prevede fino a 1000 euro di prelievi al giorno, un costo annuo di 12 euro ma anche l’applicazione di un costo in caso di blocco della carta (poco al di sopra dei 12 euro);
  • la carta V Pay di Bper: costo annuo di 17,39 euro e costo di emissione di 5 euro, è dotata della doppia linea di spesa (1500 per quello domestico e 3 mila euro per quello V Pay). Oltre a prelevare e pagare è possibile consultare saldo e movimenti del proprio conto attraverso gli sportelli automatici appartenenti al circuito nazionale “QuiMultibanca”.