Limite pagamento contanti: cosa cambia nel 2016?

Nel corso di tutto il 2015 il limite per il pagamento in contanti (e per i titoli, libretti postali o simili, al portatore) rimane invariato, rispetto a quanto deciso sul finire del 2011 (nel mese di dicembre), quando fu abbassato a soli mille euro. Tuttavia dal 2016 si tornerà ad una soglia più elevata e più ampia, anche al limite del 2010 (quanto fu invece fissato inizialmente a 2500 euro).

Le variazioni sull’uso del contante: dal 2008 al 2015

Può essere utile vedere come i vari governi abbiano lavorato verso una progressiva riduzione del limite di pagamento con i contanti, partendo proprio dal 2008 quando si parlava di una somma importante, che era stata fissata, dalla legge antiriciclaggio a 5 mila euro.

Successivamente a metà dello stesso anno si decise di aumentarne ulteriormente il limite, portandolo a ben 12500 euro. Dal 2010 si sono avuti provvedimenti che hanno invece puntato ad una progressiva riduzione, che è passata prima per 5 mila euro nuovamente, per poi arrivare al 2011 in cui sono state ‘date’ ben due ‘strette’: la prima, che risale ad Agosto, ha portato la cifra max a 2500 euro, la seconda a Dicembre, che ha ridotto il limite a soli 1000 euro.

Che cosa cambierà nel 2016?

Il provvedimento è stato già approvato, così come la determinazione della nuova soglia del limite previsto per i pagamenti in contanti che salirà a 3 mila euro (equiparandola a quella del Belgio e della Francia per i residenti, mentre per i non residenti è addirittura maggiore).

Oltre a questo aspetto non ci sono altri cambiamenti, avendo lasciato l’obbligo, per le cifre superiori dell’uso della moneta elettronica (come carte prepagate, bancomat, o carte di credito) oppure altri sistemi tracciabili (come bonifici ed assegni).

Quali le sanzioni?

Anche per il lato delle sanzioni non ci sono novità, ma rimangono valide quelle in vigore, che ricordiamo essere:

  • dall’1% al 40% della somma in contanti utilizzata, con una cifra minima di almeno 3 mila euro, se si tratta di un trasferimento dai 1000 euro ai 49.999 euro;
  • dal 5% al 40%, con un minimo sempre di 3000 euro, nel caso in cui il trasferimento in contanti è stato effettuato per una somma maggiore dei 50 mila euro.