Conto titoli – Quale banca offre servizi a basso costo?

La ‘porta’ con cui ogni banca offre la possibilità di affacciarsi e di entrare nel mondo degli investimenti azionari, obbligazionari, fondi, è rappresentata dal suo conto titoli. E’ obbligatorio se si vuole effettuare una qualsiasi forma di investimento, compresi i pronti contro termine (sono esclusi solo i prodotti che rientrano nel risparmio assicurato).

Caratteristiche e condizioni

Sempre per una necessità di coerenza, legata al principio della trasparenza e semplicità in ambito finanziario, anche per i conti titoli i costi e le commissioni applicate devono essere messi in evidenza e riportati in modo semplice e diretto. Detto questo non sempre i fogli informativi sono di facile e immediata lettura: ciò è dovuto anche alla varietà di prodotti che possono essere acquistati e negoziati ed ai differenti sistemi di calcolo delle commissioni, ad esempio variabili, fissi, a forfait.

L’apertura e la chiusura sono generalmente a costo zero (ad esempio come nel caso del conto titoli di CheBanca e Mediolanum), così come la tenuta e i diritti di custodia. Bisogna però fare attenzione al tipo di operatività effettivamente messa a disposizione gratuitamente, e alla presenza di canoni da ‘aggiungere’ per poter poi operare in maniera completa.

Attenzione: come alcune volte accade i conti correnti anche se si parte da un canone zero si pagano vari costi per riuscire ad utilizzarlo e quindi si rischia di pagare un prodotto molto di più di uno che ha un canone di tenuta e gestione fisso.

Costi operativi

Per quanto riguarda questo particolare aspetto è necessario valutare la possibilità di scegliere i costi forfettari (se logicamente presenti) e se ci sono degli sconti in promozione o su alcuni prodotti specifici. Normalmente su alcuni prodotti, come i titoli di Stato, le commissioni possono essere abbastanza allineate ma su altri strumenti le differenze sono anche di alcuni decimi di punti percentuali, che possono avere un impatto notevole sul margine di guadagno reale.

A questo si aggiunge l’aspetto della tassazione, generalmente su base trimestrale, che dal 2014 è pari allo 0,2% del saldo (max. 14.000 euro solo per i soggetti diversi dalle persone fisiche).

Conclusioni

Il conto titoli può quindi avere costi ma anche servizi ridotti al minimo. Non si tratta di un prodotto ideale per chi produce un elevato volume di compravendite, e ama affacciarsi oltre i confini europei per scovare strumenti interessanti con cui diversificare il proprio portafoglio.

La scelta del conto titoli andrebbe fatta analizzando innanzitutto tipo di trading che si vuole fare o che tipologia di strumenti finanziari utilizzare. In questo modo cercare sul foglio informativo le sole voci di costo e commissioni che interessano diventa molto più semplice.

Ciò però non ci mette al riparo da un’ultima valutazione molto importante legata al costo del conto corrente a cui si ‘appoggia’ il conto titoli.

Se si ha un conto corrente che nel canone comprende già la voce di costo di gestione o tenuta del conto titoli si dovranno considerare solo i costi variabili (che sono quelli operativi). Se invece abbiamo due prodotti con costi divisi si dovrà considerare un esborso più difficile da tenere sotto controllo.